“Perché proprio a me? direbbe Barbara” è la frase che Camillo Fiori ha pronunciato quando con la moglie Rosella ha ritirato per conto della figlia “L’Ago Maggiore 2010”, premio che ogni anno …
l’amministrazione comunale lesiana consegna a persone che tendono ad ”unire, mettere insieme altre persone, cucire relazioni positive”. Ed è proprio questa frase, pronunciata con spontaneità e naturalezza davanti a tanti conoscenti, consiglieri comunali e rappresentanti delle associazioni lesiane riunitisi domenica mattina 5 dicembre presso la ex società operaia, che descrive pienamente Barbara.
E’ nel discorso di introduzione, letto dal sindaco Grignoli, la breve storia di Barbara, che appartiene da otto anni alla “Comunità Cenacolo” fondata nel 1983 da Suor Elvira Petrozzi e la cui “casa madre” è in Piemonte, a Saluzzo. Questa comunità è nata come risposta all’urlo di disperazione di tanti giovani stanchi, delusi, disperati, alla ricerca della gioia e del senso vero della vita. Collaborano con essa volontari, consacrati e famiglie che vivono e si dedicano a tempo pieno e nella totale gratuità al servizio di quest’opera, riconosciuta dalla Chiesa come Associazione di Fedeli. Così sono nate le missioni, soprattutto in America Latina: per volontà e nel cuore di alcuni giovani della Comunità che hanno sentito forte l’urgenza di salvare la vita dei bambini, consapevoli che proprio nell’infanzia si generano quelle ferite profonde che poi portano al male. Da tre anni circa, Barbara Fiori vive pienamente questo impegno in Perù, nella missione di Villa Salvador che ha un nome bellissimo: “Ray de Luz” (Raggio di Luce), dove compie il suo dovere di missionaria con molto entusiasmo e felice della propria scelta. In questa missione vengono assistiti i bambini orfani o abbandonati dalle loro famiglie naturali, con tutti i problemi che ne conseguono: sanitari, sociali, giudiziari, educativi, religiosi.
Sempre il discorso del sindaco ha evidenziato come l’amministrazione comunale abbia voluto premiare un esempio di altruismo – quand’anche non esercitato all’interno della comunità lesiana – che dovesse essere indicato ad esempio e quindi premiato come esemplare: nulla di più positivo che assistere bambini in grave difficoltà come i bambini orfani o abbandonati, soprattutto in un paese povero, come Barbara Fiori ha scelto di fare.
E “buon sangue non mente”, visto che nel 2005 anche papà Camillo aveva ricevuto lo stesso premio per i tanti anni di servizio speso quale cofondatore e socio della CRI di Lesa. “L’Ago Maggiore” è stato inoltre attribuito nel 2002 al Centro d’incontro lesiano, nel 2003 alla memoria di Claudio Visconti, nel 2004 a Rachele Diana, nel 2005 a Pietro De Giuli e Camillo Fiori, nel 2006 alla memoria di Carla Stoppini e alla banda di Lesa “La Volpina”, nel 2007 al Motoclub Lesa e allo Sci Club Lesa ’77 nel loro trentennale di vita, nel 2008 a Mario Colombo e al Gruppo Comunale di Protezione Civile, nel 2009 alla Delegazione di Lesa del CRI, con una menzione speciale per i volontari dell’Abruzzo.
Quest’anno l’amministrazione comunale ha inoltre deliberato, come sostegno reale, di donare un contributo di 500 Euro a Barbara, mentre anche l’associazione “Terra di confine” ha voluto consegnare ai coniugi una busta con i proventi delle vendite dell’ultimo libro da loro realizzato. Certamente Barbara, quando riceverà il riconoscimento dai propri genitori, che mercoledì 9 dicembre partiranno per raggiungerla in Perù assieme a tutte le offerte, dirà “Ma perché proprio a me?”.