Dall’Archivio Comunale di Gignese proviene questo interessante documento, che val la pena di leggere nella sua versione originale e nella opportuna trascrizione.
Son diputati Bartolome Ferrari e Carlo Molinari e Andrea di Filippi e Carlantoni di Zenoni e Gio. batista Dotti cossi si fata com andar la Visinanza di Ginese per molte cosse che se deveno fare e In più cause e cossi anchora li altri homi di deta Comunita ciouè li le Crenze cioue Gio batistra Colla e unno ferateli di Ambrogio cioue Gio batista e Bartolomo frateli e canpari Gio.ni filipeti e Antino di Gio batista serammucia e cussi Il consolo marizio Rigino e il concoro della magor parti delli homini Al sono della campana si e fatto ordine con consenso di tutti che chi vole carricare sulli Alpi overo terere nella terra Bestie Bovine overo capre pagano lire tre per scascaduno Anno per ogni bestia osi Bovina come Capre e chi non notificara il giusto sia tenuto pagare il Duplichato però sintende Bestie forestiere con obligo che sindichi e Campari di rotta siano obligiati A andare Alli Alpi a visitare se anno Notificata il Giusto Con forma e il Concerto se non scasano ne la Detta penna di Pagare il duplicata come sopra.
[I deputati (incaricati) Bartolomeo Ferrari, Carlo Molinari, Andrea de Filippis, Carlo Antonio Zannone e Gio. Battista Dotti hanno convocato la vicinanza (assemblea) di Gignese per deliberare su molte cose e cause che si dovevano trattare. E con loro anche altri uomini di questa Comunità, cioè i credenziari Gio.Battista Colla e uno dei fratelli Ambrosini, ovvero Gio.Battista, i fratelli e campari Bartolomeo e Giovanni Filippetti, Antonio figlio di Gio.Battista Scaramuccia, il console Maurizio Righini, e con la partecipazione della maggior parte dei capi famiglia, avvisati dal suono della campana. Con il consenso di tutti si è stabilito che chi vuole caricare gli alpeggi, ovvero tenervi mucche o capre, deve pagare 3 lire ogni anno e per ogni bestia; e chi non avrà dichiarato il giusto dovrà pagare il doppio. Questo però riguarda le bestie di quelli che non sono abitanti (vicini) di Gignese. I sindaci e i campari di turno sono obbligati ad andare negli alpeggi per controllare se è stato dichiarato il giusto, altrimenti anch’essi dovranno pagare il doppio della pena].
Il documento, che si presterebbe anche ad un commento grammaticale e semantico, testimonia di un passato in cui le comunità si regolavano sulla base dei locali Statuti, i quali stabilivano una democrazia diretta: la delibera delle decisioni per approvazione della vicinanza, ovvero dalla maggioranza degli uomini-capifamiglia che risiedevano in paese e pagavano le imposte(vicini), nonché la rotazione a turno delle varie cariche: console, credenziari (estimatori), campari. In questo caso la delibera riguardava il bestiame dei “forestieri”, i quali godevano dei pascoli del paese senza contribuire alla tassazione censuaria.