A Novara, terminate le selezioni, sono iniziati gli incontri preparatori dei ragazzi che partiranno il prossimo mese di marzo con il “Treno della memoria”. Come già lo scorso anno, la formazione è curata da Sermais e dall’ Istituto Storico della resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel Verbano Cusio Ossola. Quest’anno il Comune di Novara, nella persona dell’assessore Sara Paladini, si è impegnato a co-finanziare un maggior numero di posti per i ragazzi residenti a Novara e le richieste di adesione hanno superato le 50 unità.
La formazione dei partenti si svolgerà in quattro incontri preparatori, il secondo dei quali si è svolto martedì 5 febbraio a Meina, nei luoghi dell’eccidio. La strage dell’Hotel Meina, la “strage dimenticata”, in cui 16 ebrei nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1943 furono prelevati dal sesto piano dell’hotel sul lago, dove erano stati rinchiusi per sette giorni, e trasportati presso la Casa Cantoniera vennero giustiziati e i loro corpi gettati nelle acque del lago.
Il primo ritrovo per tutti i partecipanti, circa una trentina, è stato proprio presso la Casa Cantoniera di Meina, dove, come ha spiegato il sindaco di Meina, Paolo Cumbo, avvennero le esecuzioni e dove vennero ripescati dalle acque del lago maggiore i cadaveri delle vittime. La tappa successiva è stata quella del punto esatto dove sorgeva l’Hotel Meina, che poi ha preso il nome di Hotel Vittoria che è stato abbattuto nel 2009 e da allora il posto lasciato vacante occupato da un accidentato parcheggio. Qui, a ricordare la tragica strage, solo il cartellone di inizio lavori. I responsabili dell’ISRN hanno spiegato come per una settimana gli ebrei siano rimasti rinchiusi all’ultimo piano dell’hotel e come i cittadini meinesi non potessero essere all’oscuro della strage che si stava per compiere. Il gruppo si è poi spostato presso la Sala Consiliaredel comune di Meina.
Nel salone del municipio i ragazzi hanno potuto visionare un video iconografico relativo alla storia e all’abbattimento dell’Hotel Meina/Vittoria (che potete guardare qui). Hanno sentito anche la testimonianza di Bekhy Behar, sopravvissuta alla strage, che, grazie agli estratti dal film-documentario Even, ha potuto portare una testimonianza postuma a tutti i convenuti. I ragazzi hanno ragionato sulla gestione del ricordo attraverso la visione del video “A head for Meina” nel quale lo scultore incaricato di realizzare l’opera commemorativa, Ofer Lollouche, spiega il percorso creativo che ha seguito nella creazione della scultura che dovrebbe decorare il lungo lago di Meina dove una volta sorgeva l’Hotel Meina.
Da molti anni si sta cercando di ricordare sempre più la “strage dimenticata” del comune lacustre. Prima la pubblicazione del libro di Marco Nozza “Hotel Meina”, poi con la trasposizione cinematografica di Carlo Lizzani. Di recente anche il New York Times ha dedicato spazio all’argomento con il racconto grafico di Andrea Ventura e Mimmo Franzinelli dedicato a Lotte e Mario due delle sedici vittime di origine ebraica.