Un’esplosione di solidarietà ha caratterizzato l’appuntamento con più di 200 persone per lo più giovani, sabato 24 a Graglia, nella struttura gentilmente concessa dal Gruppo Alpini, Pro Loco e dal Comune di Brovello Carpugnino. 

La cena, organizzata dal gruppo “Insieme si può…” di Massino Visconti aveva lo scopo di far conoscere la triste realtà di molti neonati che a causa della povertà, degli squilibri politici e di un perverso sistema economico, pagano un prezzo molto alto perché le strutture sanitarie non rispondono alle esigenze dei più deboli.

Da circa tre anni il gruppo massinese è particolarmente attento al fenomeno dei bambini malnutriti e prematuri, proprio l’esperienza di Carol Prina, una giovane volontaria dell’associazione, che ha vissuto un periodo di impegno a Marovoay, in Madagascar, ha convinto l’associazione all’acquisto di una incubatrice.

“Nei giorni in cui Carol era al dispensario – racconta Franca De Poi, coordinatrice del gruppo – le è morto in braccio un piccolo appena nato al quale probabilmente sarebbero bastati alcuni giorni di culla termica. Carol rientrò sconvolta da quello che aveva visto. La morte di un figlio rappresenta un dramma a qualunque longitudine, non ne sono indenni le mamme africane che ci implorano di salvare i loro bambini. E allora come non accogliere questo grido di dolore dimostrando che siamo una società civile con un grande cuore aperto a tutti.”

L’eccezionale presenza alla serata ha permesso al gruppo di raccogliere 5.010 euro. Il costo dell’incubatrice per altro già acquistata e inserita nel container che partirà a breve, è di 4.500 euro, un prezzo favorevole, concesso da una ditta particolarmente sensibile.

Durante la serata, Maurizio Crespi, volontario di “Insieme si può…”, da oltre 20 anni in Madagascar, ha illustrato attraverso le immagini, il suo lavoro con i più piccoli del dispensario di Marovoay. “Maurizio – continua Franca Del Poi– è molto scrupoloso nel suo lavoro e ogni mese ci invia i grafici di crescita dei molti bambini seguiti.”

Spesso i bambini nascono prematuri perché le mamme hanno malattie serie come la tubercolosi, oppure non sono sufficientemente nutrite. Alla nascita il bambino prematuro ha sempre bisogno dell’incubatrice. E, come ricorda Franca “con l’arrivo del container, tra qualche mese, questo problema sarà risolto e noi potremo essere orgogliosi di aver contribuito a salvare la vita di un piccolo esserino indifeso, in una serata d’autunno gustando un’ottima cena.” La serata di Graglia, infatti, è stata deliziata da uno spettacolare menù che andava dallo sfizioso antipasto all’inaspettato e gustoso tris di dolci. La serata si è conclusa con una divertente lotteria con simpatici premi in palio.

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