Per il secondo anno il Kiwanis Club di Domodossola, ha promosso anche a Stresa la vendita di angioletti di cioccolato durante le passate festività natalizie. Il ricavato dell’iniziativa, grazie alla generosità riscontrata, ha permesso di donare una somma di denaro all’asilo Infantile Marzio Ostini di Stresa per l’acquisto di nuove attrezzature informatiche a sostegno della didattica.
Il Kiwanis International è un Service Club attivo in tutto il mondo, una organizzazione no-profit di volontari i cui membri si incontrano regolarmente per intrattenere rapporti di amicizia e nel contempo si impegnano per il bene degli altri eseguendo opere di carità sia personalmente che per mezzo di raccolta di fondi. Fondato negli Stati Uniti nel 1915, a Detroit, attualmente la sede principale è a Indianapolis, Indiana. Comprende approssimativamente 8.400 club in 96 nazioni con più di 600.000 membri attivi.
Il primo club Kiwanis in Europa è stato organizzato a Vienna, in Austria, nel 1963. Il primo club in Italia è stato quello di Milano, fondato nel 1967.
Il club di Domodossola nasce nel 2001.
Il nome “Kiwanis” è stato coniato da una espressione nella lingua Otchipew degli indiani d’America, “NunKee-wan-is” che significa “We trade (noi commerciamo)”. Dal 1920 il motto originario diventa, “We build (noi costruiamo)”. Il motto corrente dal 2005 è “Serving the children of the world” che significa “Serviamo i bambini del mondo”.
Il Kiwanis International dona ogni anno più di 18 milioni di ore di volontariato e investe più di 100 milioni di dollari nelle comunità sparse in tutto il mondo. Normalmente, ogni anno i club del Kiwanis sponsorizzano più di 150.000 progetti di service nel mondo.
Oggi il Kiwanis è impegnato a livello mondiale assieme all’UNICEF per eliminare entro il 2015 il tetano materno neonatale ancora presente in più di 40 paesi, specialmente dell’Africa e dell’Asia, e colpisce oltre 120 milioni di persone causando la morte di 60.000 neonati e 30.000 mamme ogni anno. Bastano 3 dosi da 60 centesimi l’una per immunizzare e proteggere le madri, le quali poi trasmettono l’immunità ai loro futuri neonati. L’obiettivo è quello di raccogliere i 110 milioni di dollari necessari e vaccinare tutte queste persone.