Dopo essere stata a Novara e Domodossola, la mostra itinerante sulle leggi razziali italiane arriva a Ghevio di Meina. 

La mostra itinerante di Franco Debenedetti Teglio arriva nella frazione di Meina. Dal 7 all’11 febbraio sarà alloggiata nei locali delle ex scuole elementari in piazza Pierino Manni. L’inaugurazione è fissata per sabato 7 febbraio alle ore 10, con presentazione della mostra e una breve lezione della maestra Elena Mastretta, docente distaccata all’Istituto Storico della Resistenza Novara e Verbano Cusio Ossola. La mostra rimarrà aperta al pubblico sabato 7 e domenica 8 febbraio: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Da lunedì 9 a mercoledì 11 febbraio l’ingresso e la visita per le scuole.

Inaugurata nel novembre 2008 a Torino, la mostra itinerante “1938 – Lo Stato Italiano emana le leggi razziali” – curata da Franco Debenedetti Teglio e voluta dalle Biblioteche Civiche Torinesi, dalla Comunità Ebraica di Torino e dall’Amicizia Ebraico-Cristiana – ha ormai fatto il giro del Piemonte. Allestita per la prima volta nei locali della Biblioteca Civica Centrale di Torino, è stata poi ospitata in biblioteche, scuole, aule comunali e altre istituzioni di Torino e di tutto il Piemonte conteggiando centinaia di giornate di visita per il pubblico. Si tratta di un’iniziativa particolarmente importante perché indaga un capitolo scarsamente conosciuto della storia italiana, quello delle leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938 su iniziativa autonoma italiana, ben cinque anni prima del “protettorato” nazista sulla nostra penisola. Approvate all’unanimità alla Camera e al Senato – dove, seppur coperti dal voto segreto, solo 10 senatori furono contrari – i “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” firmate dal Re vennero abrogate ben oltre la caduta del regime fascista, e non per opera autonoma. Dal 12 luglio ’43, in realtà l’amministrazione americana abolì le norme regionali man mano che risaliva la penisola. Ma fu solo il 12 settembre 1943 che, gli americani, tra le condizioni amnistiali imposero di eliminare i provvedimenti “a difesa della razza italiana”.

La mostra itinerante vuole, quindi, attirare l’attenzione dei visitatori su questo capitolo della nostra storia scarsamente conosciuto, in particolare dai giovani e sollecitare la riflessione sugli effetti devastanti che ebbero sulla maggioranza delle famiglie ebraiche italiane le leggi razziali. La mostra, partendo dagli effetti devastanti di queste leggi, illustrati, raccontando le “storie documentate” di alcune famiglie ebraiche, prosegue con la presentazione sintetica dei documenti legislativi e del contesto storico in cui essi vennero emanati per fornire una chiara idea del dramma che oltre settant’anni anni orsono si è abbattuto su una parte minoritaria (meno dell’uno per mille) della popolazione italiana. Le “storie” costituiscono la struttura portante della mostra. Ciascuno dei 18 pannelli di oltre un metro di larghezza contengono la storia di una famiglia nel periodo dal 1938 al 1945. Ogni fase della storia viene narrata con una breve didascalia e riguarda un “colpo” subito dal nucleo familiare grazie alle leggi razziali. Fanno da cornice a ogni didascalia immagini di documenti originali dell’epoca, foto di famiglia, estratti di articoli di legge che hanno determinato il singolo accadimento. Le storie (alcune inedite) sono state scelte in modo da fornire un campione variegato di tipi di famiglie, professioni, eventi, esiti.

Le ultime sedi della mostra sono state Casa40 a Domodossola dal 13 al 23 gennaio, e dal 27 gennaio al 5 febbraio al Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto di Novara.

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La pagina Facebook dedicata alla mostra di Franco Debenedetti Teglio

Volantino Mostra Leggi Razziali

 

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