A inizio mese banca San Paolo ha tolto dalla piazza di Gignese il suo sportello bancomat. Il web si è scatenato, ecco la risposta dell’amministrazione comunale.

La fotografia qui sopra immortala il vuoto lasciato dal bancomat estirpato dalla comunità di Gignese. Un vuoto che va al di là del “buco” nel muro, un vuoto che è sintomo di una perdita di identità e di centralità di un paese. Simbolo di uno spopolamento e re-indirizzamento dell’economia che coinvolge tutti i paesi del Vergante – il caso di Gignese ha molto in comune con l’analogo caso di Colazza di qualche settimana più vecchio.

Lunedì primo settembre viene postata questa foto sulla pagina Facebook “Sei di Gignese se…” in pochi giorni raggiunge i 70 commenti che son molti per un gruppo di 300 persone.

Il 12 settembre è arrivata, sempre in via telematica, la risposta dell’amministrazione. Ci sembra molto interessante, la riportiamo integralmente:

Al 31 Agosto la banca Intesa San Paolo ha definitivamente interrotto il servizio
bancomat nel nostro comune.
Le polemiche che hanno accompagnato questa operazione, ci sembrano
gratuite e prive di fondamento.
I commenti che sono stati fatti, e che continuano ancora sui social network, ci
sembrano irriguardosi nei confronti di questa Amministrazione che ha sempre
operato per il bene del nostro paese. La critica può essere costruttiva, purché abbia
come base o fondamento la verità dell’evento.
Nel caso del bancomat, coloro che hanno commentato o criticato, lo hanno
fatto basandosi non sulla verità dei fatti ma, al contrario, rifugiandosi su luoghi
comuni e sparando nel mucchio.
La verità vera invece sta nel fatto che l’amministrazione da più di sei mesi si
stava opponendo alla chiusura di questo servizio con tutti i mezzi a sua disposizione.
Dopo la lettera di disdetta, sono stati contattati i vertici della banca per capirne
le motivazioni.
La risposta è stata chiara ed inequivocabile: le operazioni bancarie fatte al
nostro bancomat erano un quarto delle operazioni necessarie per pareggiare i costi di
gestione.
A nulla sono servite le considerazioni fatte sul malfunzionamento
dell’apparecchio per diverse settimane all’anno. La risposta sempre la
stessa:rimangono troppo poche le operazioni per giustificare l’apertura dello
sportello.
Siamo solo riusciti ad ottenere il posticipo della chiusura alla fine della
stagione estiva.
Parallelamente sono state avviate trattative con altri istituti bancari.
Fra tutti la banca popolare di Novara, con il suo Responsabile Amministrativo
di zona che abbiamo incontrato nel mese di maggio.
Dopo essere venuto a conoscenza del numero di operazioni annue,
considerando un incremento derivato da un miglior funzionamento, messo sul banco
anche l’azzeramento dell’affitto percepito in precedenza, la risposta è stata comunque
NO, non è conveniente.
Allora è stata contattata la BNL e anche la Banca Popolare di Intra. Per tutte un
bancomat a Gignese significherebbe perdita sicura e quindi non giustificata.
Qualcuno ha scritto che il nostro Comune ha due milioni di euro di bilancio
quindi appetibile per un’altra banca. Inviteremmo costui ad interessarsi per
l’individuazione, perché noi abbiamo faticato a trovare la banca che ci gestisse la
tesoreria.
Questi sono i fatti. Da questi si deve partire per criticare e noi in comune non
abbiamo mai visto nessuno che abbia chiesto chiarimenti in merito.
Gignese, lì 12 settembre 2014 L’Amministrazione Comunale

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