Pioggia alla Festa dell’ombrellaio di domenica 15 settembre. Perfetta la sintonia con il tema dell’evento, ma la manifestazione non ha purtroppo potuto svolgersi all’aperto come previsto; non accadeva dall’edizione 2005. Cesare Ponti, amministratore di Ponti S.p.a, che proprio in quell’occasione assistette con l’ombrello alla premiazione di un altro imprenditore, Vito Barazzoni, ha ricevuto dalle mani del presidente della Provincia, Diego Sozzani, il 18° Ombrellino d’oro, riconoscimento che la Pro Loco massinese presieduta da Franco Ragazzoni ha deciso di assegnargli per l’innovazione e lo sviluppo impresso all’antica azienda di famiglia portandola a conquistare la leadership del mercato europeo.
Cesare, insieme al fratello Franco, guida oggi l’azienda fondata nel 1867 su basi artigianali dal bisnonno Giovanni Ponti, agricoltore e produttore di vino e aceto a Sizzano; ed è proprio con l’impegno della quarta generazione che la politica aziendale di espansione ha ricevuto un forte impulso, arrivando ad acquisire i maggiori concorrenti e a diversificare l’attività sia con la produzione di aceto balsamico e di mele, sia ampliando la gamma delle conserve vegetali all’aceto e all’olio di oliva.
Non è questa la prima volta che l’Ombrellino d’oro, istituito per ricordare l’ingegno e l’intraprendenza dei vecchi ombrellai, va a un imprenditore del territorio, ma certamente Ponti S.p.a. è tra le aziende che hanno raggiunto livelli di notorietà e prestigio davvero eccellenti e non è poco in questi tempi che, come ha ricordato Sozzani, vedono l’industria italiana in notevole affanno.
Le doti imprenditoriali di Cesare Ponti sono però arricchite da quei valori umani e sociali che gli sono valsi stima e fiducia all’interno e fuori dall’azienda. Numerose le attività culturali e di solidarietà rivolte al territorio che lo vedono sempre coinvolto personalmente e attraverso iniziative aziendali o di enti come Anffas onlus di Novara e Fondazione dalla Comunità del novarese onlus, in cui ricopre la carica di consigliere di amministrazione. A motivo del suo costante impegno sociale, il comune di Novara lo ha nominato, nel 2005, Novarese dell’anno.
Preceduta dalla Messa concelebrata da don Gianni Colombo e don Giorgio Borroni nella chiesa di San Michele in ricordo di tutti gli ombrellai defunti, la cerimonia di consegna dei tradizionali ombrellini, come sempre brillantemente condotta da Vincenzo Amato, è avvenuta, a causa del cattivo tempo, all’interno dell’edificio scolastico, situato presso il monumento che Massino Visconti ha voluto erigere per onorare la memoria dei “lüsciàt”, gli ombrellai che per più di un secolo vagarono con il loro carico di attrezzi e di ombrelli affrontando con coraggio grandi difficoltà, lasciando il paese e la famiglia in una sorta di migrazione stagionale divenuta definitiva per quanti riuscirono ad avviare altrove una più redditizia attività commerciale o produttiva.
E proprio ai mitici “lüsciàt” sono in particolare dedicati ogni anno due ombrellini d’argento, uno alla memoria di chi praticò quel duro mestiere ormai in disuso e l’altro a chi invece, in altre forme, ancora lavora nel settore. Come Giovanni Battista Bertoli, che dal 1982 commercia in ombrelli e articoli di pelletteria frequentando i mercati del Verbano e dintorni, trovando peraltro anche tempo da dedicare al suo paese, Nebbiuno, dove è consigliere comunale dopo aver ricoperto la carica di sindaco nella passata amministrazione.
Bertoli, la cui famiglia originaria di Brovello conta già altri addetti nel settore, ha ricevuto l’ombrellino d’argento per la sua quotidiana attività che ancora oggi onora l’antico mestiere del “lüsciàt”, un tempo importante fonte di prosperità per la gente del Vergante. Gli ha consegnato il premio la dottoressa Mariella Enoc.
L’ombrellino d’argento alla memoria è andato in questa edizione a Serafino Ginepro (1898-1972), un intraprendente massinese che, dopo aver appreso da ragazzo il mestiere di ombrellaio percorrendo insieme al padre Gaetano e al fratello Attilio le strade montane della Valtellina, ebbe un suo negozio a Pesaro. In questa città era giunto nel 1915 come volontario di guerra passando poi alle dipendenze di un altro massinese che vi gestiva un negozio di ombrelli e pelletterie e che Serafino rilevò estendendone con successo l’attività anche all’abbigliamento. Sempre a Pesaro si distinse in seguito come socio fondatore della locale Confcommercio e del Lions club; per i suoi meriti fu nominato Cavaliere del lavoro. Da Pesaro è giunto a Massino uno dei figli, Sergio, per ricevere il riconoscimento della Pro Loco dal presidente di Unpli Novara, Massimo Zanetta.
Numerosi, nonostante l’inclemenza del tempo, i convenuti per applaudire i premiati e ricordare i vecchi ombrellai che dal Vergante si sparsero in tutta Italia e non solo, tanto che oggi non è insolito imbattersi in negozi di diverse città la cui insegna reca cognomi notoriamente originari di questa terra.