“150 anni di Unità. Leggere il Risorgimento – Capire l’Italia”. Così “Fond’Azione 117+” ha voluto titolare il primo incontro dedicato alla presentazione di libri, scrittori, argomenti. L’associazione culturale belgiratese vuole “cogliere così l’occasione per ricordare assieme nella nostra Belgirate – tanto segnata da presenze ed eventi risorgimentali e nella sala della biblioteca civica non a caso dedicata a Borsieri – i 150 anni dell’Unità d’Italia con un volume – e un autore – certamente non sospetti di retorica o conformismo”.

Si tratta de ‘Il sangue del Sud’ del celebre storico Giordano Bruno Guerri. Recita il sottotitolo: “Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio”, “argomento e storia ad un tempo notissimi o tali creduti ma, di fatto, solo sfiorati da una conoscenza tanto romanzata quanto approssimativa e dove una recente ‘retorica dell’antiretorica’ ha fatto più danni che chiarezza incrociando a dismisura i proclami dei ‘nordisti’ contro i ‘sudisti’ in una riaffermazione postuma di un Lombardo-Veneto e di un Nord ideali opposti ad un Regno del Sud altrettanto idealizzato”.

A presentare il volume – venerdì 21 ottobre alle ore 18 presso la Sala Borsieri a Belgirate – sarà Alfredo Mantica , politico di lungo corso, Senatore della Repubblica che è attualmente Sottosegretario agli Esteri, carica già ricoperta nel primo Governo Berlusconi, e Renato Besana, giornalista Rai e scrittore, opinionista di Libero.

”Non si tratta – secondo l’autore – di denigrare il Risorgimento, bensì di metterlo in una luce obiettiva, per recuperarlo – vero e intero – nella coscienza degli italiani di oggi e di domani.” “Un racconto esaustivo, politicamente e sociologicamente motivato con una scrittura felice e documenti di prima mano, della ‘prima guerra civile italiana’ e della conseguente ‘questione meridionale’ tutt’oggi irrisolta. Grazie al Risorgimento l’Italia è diventato un grande Paese, sia pure attraverso un processo lungo, faticoso e non ancora terminato. Senza di esso sarebbe rimasto quello che era nella considerazione – amara e cinica degli statisti europei agli inizi dell’800 – la ‘terra dei morti’ e ‘una semplice espressione geografica’”.

 

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