Che la funivia Stresa-Mottarone sia a rischio chiusura ormai lo sappiamo da tre anni, cioè da quando sono scaduti i 40 anni di attività dopo i quali, per avere nuova autorizzazione ventennale, bisogna intervenire con lavori di straordinaria manutenzione.

Fino ad oggi sono state ottenute delle proroghe che hanno allontanato il fermo della funivia, ma la nuova scadenza di fine aprile è vicina e l’impianto è già rimasto chiuso per l’inverno e non riaprirà in tempo per le vacanze di Pasqua, causando danni agli operatori della vetta.

E’ necessaria la sostituzione di una puleggia e, salvo imprevisti, con il nuovo componente montato per la fine del mese, si potrà avere un’ulteriore proroga, l’ultima, per altri 12 mesi. Dopo di che o sull’impianto verranno effettuati gli interventi necessari (spesa totale prevista, circa 5 milioni di euro) oppure si dovrà necessariamente chiudere.

Nell’ incontro di martedì 26 marzo con gli operatori e gli amministratori, il sindaco di Stresa Canio Di Milia ha voluto fare il punto della situazione prima dell’incontro in Regione previsto per venerdì 29 marzo.
“Non ci possiamo permettere la chiusura dell’impianto” ha più volte sottolineato Di Milia “il rischio è fare la stessa fine del trenino, che tutti rimpiangiamo. Se la funivia chiude, difficilmente si riuscirà a riaprirla, bisogna intervenire subito”.

La funivia trasporta una media di 60-80 mila persone l’anno e questo significa molto in termini economici per il territorio. La visita al parco Alpina ed alla vetta del Mottarone comportano almeno un giorno in più di permanenza negli alberghi, oltre alle spese per il vitto, un introito annuo di almeno 4 milioni di euro per gli operatori e che garantisce posti di lavoro in una zona in cui diverse attività hanno chiuso e stanno chiudendo.

La proprietà dell’impianto è la Regione Piemonte, anche questo punto è caro al Sindaco Di Milia che però è disponibile, assieme all’amministrazione comunale, a compartecipare alla spesa usando i proventi della tassa di soggiorno e facendo erogare un mutuo di 1 milione di euro da restituire con termine vent’ennale. “Anche il gestore dell’impianto dovrebbe contribuire – ha proseguito Di Milia – ma almeno il 70% della spesa deve essere coperta dalla Regione”.

Intervenuto anche Michele Iorio che al Mottarone ha investito, assieme ad un socio, per aprire Alpiland, e che sollecita una politica del fare “perché il tempo delle riunioni è finito”.

Anche Luca Caretti, rappresentante sindacale dei dipendenti della funivia, Gianmaria Vincenzi, presidente di Federalberghi ed Antonio Longodorni, presidente del Distretto turistico dei Laghi, hanno voluto sottolineare l’importanza che questo impianto ha per il nostro territorio e della necessità di essere uniti, ognuno per le proprie competenze, affinché venga trovata una soluzione. “Facciamo sistema – ha detto Longodorni – restiamo uniti”.

Il sindaco di Verbania Marco Zacchera nel suo intervento punta al sodo: “Troviamo soluzioni, bisogna agire e fare delle scelte, risparmiare altrove (si rivolge qui alla Regione) e reperire i fondi necessari ai lavori di ammodernamento”.

Anche Massimo Nobili, presidente della provincia del VCO, punta all’azione, auspicando di riuscire ad ottenere delibera che assicuri almeno il primo milione 750 mila euro promessi dalla Regione per l’ammodernamento della funivia.

Massimo Zoppi, Sindaco di Baveno, ha evidenziato il proprio apprezzamento per l’apertura dimostrata dall’amministrazione del comune di Stresa nel voler partecipare in modo cospicuo alle spese per l’intervento, un intervento che dovrebbe essere coperto dal proprietario dell’impianto, la Regione Piemonte.

Attendiamo quindi l’esito dell’incontro in Regione per avere aggiornamenti sulle sorti di una cosa che ci appartiene e che è fondamentale per l’economia turistica della nostra zona.

Canio Di Milia - Sindaco di Stresa

Canio Di Milia, Sindaco di Stresa

Massimo Nobili - Presidente Prov_ VCO

Massimo Nobili, Presidente provincia VCO

Pubblico in sala

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Elena Spantaconi
Sono nata a Verbania nel 1975, ed ho avuto la fortuna di crescere tra Baveno e Stresa, due luoghi che amo moltissimo. Ho scritto per "Il giornale di Verbania" ed ora collaboro con Il Vergante, come corrispondente da Stresa, la cittadina in cui sono tornata a vivere dopo sette anni a Torino. Gestisco una pagina Facebook dedicata alla perla del lago: "vivi-amo Stresa", nella quale raccolgo foto e recensioni del nostro territorio e gli eventi organizzati. Vita privata? Impegnativa. Quattro figli, che spesso mi seguono nella "caccia agli articoli" e alle riunioni di redazione, ma è importane che sappiano delle mie passioni ed imparino a conoscere il luogo in cui stanno crescendo, per poterlo amare e, magari, un giorno, migliorare.