Sono stati finalmente ultimati i lavori di restauro della torre campanaria di Ghevio Domenica 6 ottobre, in occasione della Festa della Madonna del s. Rosario, il nuovo campanile sarà inaugurato e benedetto.

Finalmente la torre simbolo di Ghevio è stata “spogliata” dai ponteggi che la ricoprivano dallo scorso gennaio, Il restauro conservativo, ormai ultimato, ha apportato delle migliorie alla struttura che la renderanno, si spera, più duratura nel tempo. All’interno della torre sono state restaurate le scale che portano alla cuspide che è stata riparata e rivestita di zinco titanio. Quest’ultima era gravemente danneggiata dai vari fulmini che l’aveva colpita nel corso dei decenni.

Grazie ad una stratigrafia è stato riportato alla luce anche un orologio realizzato nel 1808 che ora orna di nuovo una facciata della torre romanica. L’intera struttura è stata trattata con biocidi per uccidere e non far più crescere muschi e licheni che potrebbero danneggiare l’edificio. La spesa del restauro è stata rispettata, circa 85000. Il costo del restauro è stato coperto in parte dall’amministrazione comunale di Meina e in parte dalla parrocchia di Ghevio e dalle donazioni dei parrocchiani.

Appuntamento dunque a domenica 6 ottobre, dalle 15, per la Santa Messa presieduta da Mons Giovanni Battista Moretti e per la benedizione della torre campanaria. A seguire un piccolo rinfresco aperto a tutti

Ben poche cose sono rimaste intatte e pressoché inalterate nel corso di quasi un millennio sulle colline del Vergante, tra queste vi è certamente la torre campanaria di Ghevio che, infatti, resiste all’incessante scorrere del tempo e ai cambiamenti dal 1070 d.C., quando fu eretta.

L’origine della parrocchia di S. Maria Assunta, di cui fa parte il campanile, è dunque certamente antichissima, ma l’attuale Chiesa è il frutto di una riqualificazione ottocentesca, nella quale è possibile che siano state reimpiegate parti di una costruzione molto più antica. Sappiamo inoltre da fonti storiche della fine del XII sec. che in un primo momento la parrocchia di ‘Gavio’ dipendeva, insieme a Fosseno e Colazza, dalla Pieve di S. Giuliano di Gozzano e solo più tardi, forse nel XIV sec, sia iniziata l’autonomia.

La torre è in stile romanico a pianta quadrangolare e s’innalza per sette piani. Nonostante la sua altezza superi i 30 metri, risulta molto aggraziata e slanciata grazie alle finestre bifore e monofore sottolineate da archetti pensili. Sui fianchi Nord e Ovest si può vedere l’originaria muratura, fatta con conci di diverse misure, ben squadrati e allineati, tra cui talvolta sono inseriti dei conci di granito rosa di Baveno che donano una gradevole policromia all’insieme. Nel restauro appena concluso si è provveduto, tra le altre cose, al rifacimento dell’originaria copertura a cuspide in piode, alla ricostruzione delle scale lignee interne e alla rimozione delle tamponature presenti sulle bifore.

Oggi la parrocchiale di S. Maria Assunta si trova nella località detta ‘Fortezza’. L’origine di questo toponimo non è certa, tuttavia secondo alcuni il nome è da ricondurre proprio alla torre campanaria, tenendo anche conto del fatto che è situata in una posizione dominante da cui è possibile vedere buona parte del Vergante, o forse ancora deriva da un’antica postazione difensiva che vi era precedentemente. Per altri invece queste ipotesi sono errate e l’origine della località Fortezza va ricercata altrove. In mancanza di fonti storiche e archeologiche rimane solo una certezza: dalla balconata della Chiesa la vista sulla piana sottostante è mozzafiato e si può, in effetti, avere una visuale che spazia da Invorio a Nebbiuno, con il lago e le colline come sfondo.  Chiunque si trovi a transitare sull’Alto Vergante, oggi come un tempo, non può non notare la torre che domina l’altura di Ghevio e ammirarne la bellezza.

Fonti:

*Caldano Simone, http://www.verbanensia.org/monumenta_details.asp?locID=25963

*G.A.S.M.A., Antiquarium Medionovarese II, Arona, 2007

*Grassi Vittorio, Manni Carlo, Il Vergante, Alberti Libraio Editore, Intra, 1990

* Silvera Giulia, Ghevio e la sua storia, autoprodotto, Veveri, anni ’70

escursus storico a cura di Laura Vignati

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