Particolare, a partire dal nome, la nuova iniziativa promossa dagli Assessorati all’Istruzione e alle Politiche Sociali del Comune di Invorio. Una nuova idea che punta alla solidarietà passando attraverso la riduzione degli sprechi in modo creativo. Di cosa si tratta? Ecco di seguito tutti gli aspetti del progetto.

Le premesse

Nel 2011 è incrementato il numero di famiglie con difficoltà nel repertimento di generi alimentari: sono state distribuiite diverse borse della spesa in collaborazione con la Caritas parrocchiale, sono cresciute le assegnazioni di buoni mensa scolastici, sono incrementati i contributi alle famiglie proprio per sostenere la spesa di alimenti.
Nell’ambito degli interventi di assistenza pubblica di solidarietà, il 2011 sarà ricordato come l’anno in cui sono stati diversi e continuativi gli interventi per collette alimentari, in parte organizzate in maniera strutturata attraverso organizzazioni preposte per queste attività (es. Caritas, oratorio…) in parte sorte spontaneamente da alcuni interventi di singoli/gruppi che, risapute le precarie condizioni di sopravvivenza di alcuni nuclei famigliari, si sono adoperati per provvedere alla spesa settimanale, direttamente con apposite borse della spesa, indirettamente attraverso la raccolta di fondi da destinare, mensilmente, a un nucleo famigliare differente e bisognoso.
Allo stesso tempo, però, quotidianamente presso la mensa scolastica dell’Istituto Comprensivo del Vergante a Invorio, non vengono consumati diversi pasti che, con un accorto processo, potrebbero essere distribuiti gratuitamente alle famiglie in difficoltà.

La proposta

“Il cestino del buon Samatiano” è il progetto dedicato alla distribuzione dei pasti non consumati in mensa da destinare a famiglie che vivono in condizioni di precarietà e per le quali l’iniziativa rappresenta un servizio importante a livello sociale per fronteggiare un’emergenza quotidiana. Al tempo stesso la re-distribuzione di ciò che non viene consumato riduce gli sprechi e, conseguentemente, ne aumenta il valore.
L’idea è distribuire al termine dell’orario di mensa quanto non è stato consumato attraverso dei cestini, sfruttando di fatto la possibilità concessa dalla Legge del 25 giugno 203 n. 155 denominata “del buon samatitano” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 1 luglio 2003 (art. 1: distribuzione di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale a opera di associazioni di volontariato ).
Il progetto è distinto in due fasi le cui realizzazioni dipendono dalla semplicità/complessità della distribuzione.

Fase 1: distribuzione di frutta e pane.
E’ il primo passo realizzabile già a partire dal nuovo anno: attraverso un’associazione di volontariato, no profit, con indirizzo sociale, è possibile la distribuzione di pane e frutta fresca.
Tale cestino verrà consegnato da un volontario alle famiglie autorizzate tramite appositi contenitori.

Fase 2: distribuzione di generi alimentari di natura di versa da pane e frutta.
E’il passo successivo che prevede il recupero parziale di pasti non distribuiti. Se è possibile, è preferibile che la raccolta del cestino avvenga direttamente presso la mensa scolastica ad opera delle famiglie interessate, per evitare il ricorso alla consegna a domicilio per la quale è previsto un iter burocratico più complesso e strutturato. In alternativa, qualora il beneficiario non potesse raggiungere la mensa scolasticia, è necessario organizzare un servizio di trasporto.

I partner

Il progetto, promosso dagli assessorati all’Istruzione e alle Politiche Sociali del Comune di Invorio, si avvale dei seguenti partner:
1. Ditta di ristorazione
2. Istituto Comprensivo del Vergante
3. Associazione di volontariato incaricata del servizio di distribuzione e consegna
L’assessorato all’Istruzione provvederà a promuovere l’iniziativa presso il Comitato della Mensa Scolastica e a coordinare le attività di cui ai partner 1 e 2.

I benefici per la collettività

Il progetto ha una forte valenza sociale ed educativa:
– rappresenta un modo concreto per garantire ai nuclei in difficoltà di arricchire la propria borsa della spesa, supportando indigenti e bisognosi;
– riduce gli sprechi valorizzando ciò che a fine pasto dovrebbe essere gettato;
– riduce lo smaltimento e il compostaggio (art. 5 D.L. 36/2003) attraverso un programma preciso per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica;
– responsabilizza le famiglie che usuifriscono del servizio mensa per i loro figli, perché le spese che quotidianamente sostengono per i propri figli possono contribuire ad aiutare gli altri;
– responsabilizza la collettività invoriese chiamata a ridurre gli sprechi che con distrazione e superficialità sono prodotti quotidianamente;
– fortifica l’impegno di tutti a non perdere di vista le necessità del quotidiano per chi vive in condizioni di disagio.

I beneficiari dell’iniziativa

Le famiglie interessate a ottenere “Il cestino del buon Samaritano” dovranno ottenere l’autorizzazione dall’assessorato alle Politiche Sociali e presentarsi nella sede e nell’orario indicati per il ritiro del cestino. Saranno muniti di un’apposita tessera per il ritiro.

I costi

Il costo principale è limitato all’acquisto dei contenitori per la costituzione del cestino; da valutare, invece, eventuali costi per la consegna dei pasti a domicilio (se da implementare).
La distribuzione, invece, presso la mensa scolastica deve avvenire in forma gratuita per mezzo di volontari.

 

Foto: http://www.flickr.com/photos/conanil/5424805328/sizes/m/in/photostream/

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