“Il Moto Club promuove due tipi differenti di turismo: quello che si produce organizzando manifestazioni – e a Lesa abbiamo portato migliaia di persone coi nostri trenta motoraduni – e quello in moto, fatto di sacrifici, privazioni, difficoltà…” afferma il presidente Mario Conterio. E’ in questa seconda avventura che si sono immersi negli anni alcuni soci dell’associazione: a loro è stata consegnata una targa all’inizio della speciale serata organizzata dal Moto Club venerdì 19 presso la società operaia.

Era l’86 quando quattro appassionati delle due ruote si spinsero fino a Capo Nord, percorrendo oltre 13mila chilometri (Paolo Morellini, Maurizio Savazzi e Mario Conterio quelli presenti alla serata). Quindi il testimone è passato a Giulio Romani, che tre anni fa si è recato da solo in Irlanda in moto, e infine a Gianni Fornara, vero protagonista della serata, “girovago per natura che ha percorso mezzo mondo” e ultimamente si è recato da Lesa fino in Mongolia e in Tibet: un mese di viaggio completamente all’avventura per quanto riguardava vitto e alloggio, ma assolutamente pianificato in quanto a moto e… cartine.

Appassionatissimo il racconto dei suoi lunghi viaggi, accompagnato dalla proiezione di molte e significative foto che hanno saputo far entrare nella sua particolare esperienza i numerosissimi presenti alla serata.

“Preferisco  viaggiare da solo, parlare con chi trovo lungo la strada, sono emozioni più forti” ha affermato nel corso della serata Gianni, che ha raccontato anche parecchi aneddoti. Tra questi, uno in particolare: “Durante il viaggio, ad un certo punto abbiamo trovato una frana ad ostruire il passaggio, ricoprendo tutta la strada. Abbiamo capito allora che era giunto il momento di salutarci, qualche lacrima è scesa: le moto potevano passare comunque, la macchina avrebbe dovuto fare un altro tragitto molto più lungo. Ecco che però la gente del posto ha capito la situazione e ha spianato la frana in modo che potessimo transitarvi tutti, una scena davvero bella”.

PUBBLICITA\'