Ad un paio di giorni di distanza dalla Pasqua, mentre la maggior parte di voi sta correndo alla ricerca di uova, ovetti di cioccolato, colombe e gallinelle di peluche farcite di caramelle, io vi catapulto in un mondo un po’ diverso di fare acquisti: il Commercio Equo e Solidale. Alcuni di voi ne avranno già sentito parlare, altri no, ma di cosa si tratta effettivamente?

Innanzitutto dobbiamo spiegare che quando si parla di Commercio Equo e Solidale o di “Fair Trade” fondamentalmente si intende quella forma di commercio internazionale il cui obiettivo principale è il supporto ai Paesi in via di sviluppo – e quindi la lotta a chi, invece, li sfrutta – garantendo a questi stati un trattamento economico e sociale equo e rispettoso.

Dagli anni ’50 ad oggi, questa nuova forma di commercio, ha creato numerosissimi canali commerciali alternativi a quelli dominanti, contrapponendosi quindi in particolar modo alle aziende multinazionali, che operano basandosi su pratiche dannose, tra le quali lo sfruttamento del lavoro minorile, l’impiego di materiali e tecniche di produzione pericolosi, l’uso della forza lavoro e la sua inadeguata retribuzione.

Una caratteristica che distingue nettamente il Commercio Equo e Solidale dagli altri tipi di mercato è la pratica della“filiera corta”, ovvero il solito percorso produttivo del prodotto si snoda semplicemente in tre o quattro passaggi: produzione, trasporto, stoccaggio nei magazzini degli importatori, distribuzione presso le Botteghe del mondo. In questo modo il prodotto è sempre rintracciabile e, cosa più importante, il costo non può variare.

Il profitto perciò non è più lo scopo principale, perché ciò che più conta è la promozione di una giustizia sociale ed economica, stabilendo una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: produttori, lavoratori, Botteghe del Mondo, importatori e consumatori.

Cosa sono le Botteghe del Mondo? Beh, sono graziosi negozietti dove potete trovare tutti i prodotti Fair Trade, da quelli alimentari come riso, caffè, caramelle, cacao, zucchero, ecc., a quelli artigianali tipo statuette, cornici, tazzine, piatti, quaderni, ecc., o addirittura prodotti per il corpo, come creme, saponi, deodoranti, ecc.. Grazie soprattutto ai numerosi ed efficienti volontari queste realtà hanno continuato a crescere, tanto che si è arrivati ad avere 350 Botteghe socie di Altromercato.  

Tra queste non posso non citare l’unica botteghina presente sul Vergante: quella di Lesa. Si trova in una delle piccole rughe che dal lungo lago portano al centro storico della cittadina, ed è aperta ogni giovedì dalle 10 alle 12 e ogni domenica dalle 10.30 alle 12.30, gestita dall’associazione Terra Di Confine. Oltre ad essere ben fornita si occupa anche della creazione delle bomboniere solidali, realizzate con materiali naturali, come il legno, l’abaca e la pietra saponaria, anche queste, nel rispetto dei diritti di chi le produce e dell’ambiente.

Il Commercio Equo e Solidale è un modello di mercato che riesce a equilibrare etica e profitto, bene comune e uguaglianza, qualità e attenzione al consumatore. Un modello di vita sostenibile che può aiutare il mondo a consumare eticamente nel rispetto di tutti.

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