Abbiamo intercettato Darinka quando era da poco entrata a Novara: dopo più di 2700 km percorsi a piedi e 216 giorni di cammino che l’hanno portata dalla Sicilia alla Calabria, dalla Puglia al Lazio, dalla Toscana fino al Piemonte. Il suo arrivo a Baveno è previsto per il 1 novembre. Le ho voluto fare un’intervista un po’ particolare, una via di mezzo tra seria e deficiente. Ecco le domande che le ho posto.
Hai intrapreso un viaggio folle, te ne rendi conto? l’Italia è un paese bellissimo ma insoddisfatto di se stesso, espressivo ma inconcludente, romantico ma fuori di testa. Chi te lo ha fatto fare?
Ero giunta ad un punto della mia vita in cui volevo sentirmi più libera. Libera di dedicarmi alle mie passioni: la fotografia – in cui mi sono laureata – la scrittura, i viaggi e il sognare. Quale modo migliore per fare queste cose tutte insieme se non camminare da Palermo a Baveno fotografando quello che vedevo, impressionando le mie emozioni anche attraverso le parole del mio blog e, ovviamente, raccogliendo i sogni della gente che incontravo.
Qual è stata la parte più bella del viaggio: l’Italia o gli italiani?
Direi gli italiani. Forse gli italiani del sud. Al nord sono più chiusi. Devo ammettere, purtroppo, che già in Liguria e poi ancor di più in Piemonte ho trovato più freddezza e chiusura. Possiamo dare la colpa al clima autunnale contro quello primaverile/estivo che ho trovato al sud? Forse. L’Italia non è messa bene. Il sud è più rurale, secondo me più bello. Questa ruralità lo ha preservato dalla crisi, almeno in parte. Però è pieno di spazzatura e cani randagi. Qui al nord è meglio ma la gente è chiusa, molto chiusa.
Tu che hai fatto a piedi la Calabria e la Campania, ci dai una strada alternativa alla Salerno – Reggio Calabria? Non si sa mai…
In realtà io ho fatto la Strada statale 106 ionica Reggio Calabria – Taranto che è anche peggio. La chiamano “la strada della morte”. Il 90% degli svincoli è abusivo e avvengono incidenti frequentissimamente. Ogni chilometro si vedono cartelli con immagini religiose, non sanno più a che santo votarsi. Mi hanno anche intervistato a proposito. Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?” mi ha voluto incontrare, sembra che sia l’unica che l’ha percorsa tutta a piedi.
Che regione italiana ti porti maggiormente dentro ora che arrivi al traguardo?
Sicuramente la Sicilia, l’ho adorata. Bella gente, buon cibo, clima ideale. C’è un’energia particolare. Al secondo posto metterei la Toscana.
Ecco, ma perchè hai snobbato il nord-est?
Ma no dai. Arrivata a Napoli avevo due opzioni: proseguire a zig zag o venir su dritta. Ho optato per la seconda anche per una questione di tempi, volevo evitare un inverno on the road. Comunque mancherebbe anche la Sardegna, potrebbe essere l’idea per un’altro viaggio. Chi lo sà.
Ecco ma adesso che torni a Baveno hai un cassetto tanto grande da contenere tutti i sogni raccolti grazie a WalkaboutItalia o pensi di farli viaggiare ancora?
Beh, ti confesso che non ho un cassetto, ho un ragioniere. A Baveno c’è il mio amico Chopper che ha una cassaforte e lì conserva tutti i sogni che, mano a mano, gli ho inviato. Alla fine del viaggio mi piacerebbe creare una installazione, una mega stanza dei sogni. Però ancora non so dove aprirla. Poi mi piacerebbe raccogliere questa mia esperienza in un libro.
Sappiamo che hai in mente un ritorno a Baveno in grande stile, dicci dicci?
Sì, tornerò a Baveno il 1 novembre. E volevo fare l’ultimo tratto da Stresa con amici e famigliari e con chiunque volesse accompagnarmi. Dovrei partire nel pomeriggio di sabato, penso verso le 14, e fare il breve tratto fino a Baveno non passando dal lungo lago ma dalle strade interne. La festa finale sarà al 90% al Circolo di Baveno, arrivati lì chi vorrà potrà fermarsi fino alla sera dove è previsto il concerto che ho organizzato. Una serata musicale auto-finanziata con donazioni che vedrà protagonista il progetto Kairos dell’artista calabrese Biagio Accardi (scopri di più). Vi aspetto in tanti. E se vorrete potrete anche fermarvi a dormire a Baveno, dovrete solo farmi sapere che mi organizzo con i posti letto.
Darinka ancora non sa se una volta arrivata ad Arona passerà per l’Alto Vergante o per il Sempione. Comunque se qualcuno volesse darle un letto per la notte, potrebbe essere più invogliata a fermarsi sul Vergante e non tirare dritta. Potete scriverle alla mail darinkamontico@gmail.com o cercare la sua pagina Facebook Walkaboutitalia.