
Stimate in 50.000 le visite che ha portato la riproduzione del simbolo della lotta all’ISIS ad Arona. La minoranza da cifre minori, ma fatto sta che i turisti fanno rimanere l’Arco di Palmira fino a settembre sul lago Maggiore.
Che l’estate di Arona sarebbe stata animata dalla presenza della ricostruzione in 3D dell’Arco di Palmira era stato previsto e strategicamente progettato. Nessuno però si aspettava l’affluenza record registrata dopo solo due mesi dall’inaugurazione.
L’amministrazione comunale forse da i numeri: 50.000 presenze in Piazza San Graziano – difficilmente valutabili a nostro avviso. Quantificabili più facilmente le presenze al vicino Civico Museo Archeologico, stimate in 22.000.
L’IDA – Institute for Digital Archaeology di Oxford – promotrice dell’iniziativa mondiale ha deciso di lasciare l’Arco di Palmira in Italia due mesi in più del previsto. “Passing Throug Moving Forward”, questo il titolo dell’iniziativa, rimarrà, quindi, fino a fine settembre. La riproduzione partirà poi per Parigi.
Un nuovo spettacolo di luci per l’Arco di Palmira
Grazie ad uno sponsor, Easyway sas, service audio video luci di Baveno, ed al light designer Andrea Palamara l’Arco offrirà piacevoli suggestioni ai visitatori.
La nuova illuminazione notturna consente di valorizzare appieno le caratteristiche dell’Arco, non solo, ogni 2 settimane circa l’illuminazione cambierà colore.
La nuova scenografia luminosa sarà senza dubbio occasione per garantire scenari diversi ai già numerosissimi selfie che i visitatori non si sono fatti mancare.
L’amministrazione del Comune di Arona invita tutti a ritrarsi o ritrarre i propri amici sotto l’arco, non solo come ricordo di una gita o di una piacevole giornata ma a sostegno dei valori di pace e valorizzazione del patrimonio culturale che la riproduzione dell’arco rappresenta. Tagga le foto con l’hashtag #Aronaselfiesottolarco per far parte della
Qui il calendario dei cambi di colore della scenografia:
Giovedì 24 agosto 1° cambio
Giovedì 7 settembre 2° cambio
Giovedì 21 settembre 3° cambio
Un successo dovuto anche alle iniziative realizzate “Sotto l’ Arco di Palmira “
A rendere tale il numero dei visitatori sono state anche le iniziative culturali collaterali che hanno portato sotto l’arco illustri storici, scrittori e musicisti.
Tra gli appuntamenti più seguiti, la lectio magistralis tenuta da Vittorio Sgarbi ha portato in piazza San Graziano più di 800 persone. Tutto ciò ha fatto di Arona una delle mete più richieste del Nord Italia per il turismo nazionale e internazionale.
D’altra parte la lista di attrattive che Arona offre è ben nutrita, a cominciare dalla Statua di San Carlo. Il colosso di oltre 35 metri si erge imponente sulla città natale dell’Arcivescovo Borromeo. La statua costruita in onore della sua canonizzazione nel XVII secolo, può essere visitata internamente, arrivando fino alla sommità.
Sempre legata alla storia dei Borromeo è l’omonima Rocca di Arona. Edificata poco prima dell’anno 1000 come costruzione difensiva è diventata feudo dell’aristocratica casata nel 1439. Oggi, dopo anni di chiusura, è un lussureggiante parco con una vista spettacolare sul Lago Maggiore, a pochi passi dal centro di Arona.
Per non dimenticare il Civico Museo Archeologico. Inaugurato nel 1997 e intitolato nel settembre 2016 proprio all’archeologo siriano Khaled al-Asaad. Il museo aronese raccoglie rinvenimenti archeologici provenienti da tutta l’area del Basso Verbano come il famoso calco della ruota risalente all’Età del Bronzo.